In un’epoca di layout perfetti, algoritmi predittivi e simmetrie forzate, c’è ancora spazio per l’imprevisto?
Nella sua intervista Francesco Caporale, aka Fra!, illustratore e visual designer, ci accompagna in un viaggio ai bordi del foglio — là dove il segno non è decorazione, ma dichiarazione.
“L'errore come messaggio” è un racconto fatto di tratti rapidi, parole disegnate, cartoline disordinate e linee che non vogliono stare al proprio posto. Un’occasione per riflettere su come il disegno possa essere un gesto politico, affettivo, una forma di diario urbano e uno strumento per dire “io c’ero”.
Attraverso taccuini, poster, zines e composizioni site-specific, Fra! Design indaga l’imperfezione come codice estetico e poetico. Un invito a lasciare tracce, più che a rispettare margini.
Illustratore, visual artist e autore indipendente, lavora tra tipografia, urban sketching e poster art.
Le sue opere si muovono tra città, memoria e segno: dalle scritte murali ai microeditoriali autoprodotti, dai cartelli illustrati alle grafiche tipografiche d’impatto. Spesso presente in festival, mostre indipendenti e spazi ibridi tra design e attivismo.
Il suo tratto è riconoscibile: ruvido, istintivo, autentico. Fra! non disegna per piacere agli altri, ma per lasciare una traccia nei luoghi in cui passa.
Curiosità su Francesco
Fra! non segue trend, li devia. Nato come esercizio personale di sopravvivenza visiva, il suo lavoro è diventato un archivio diffuso di segni imperfetti.
Sui suoi social racconta diari visivi e taccuini realizzati camminando per le città, spesso con testi scritti a mano e imperfezioni volute. Non si considera né artista né designer, ma una penna in movimento.
Il suo motto? Disegnare senza autorizzazione.
Presentazione dello speaker e introduzione all’incontro. Dove nasce il titolo e cosa significa oggi parlare di errore come linguaggio visivo.
Dai taccuini alle scritte sui muri, Fra! racconta come l’osservazione del reale si trasformi in diario visivo e memoria affettiva.
Un confronto sull’estetica dell’irregolare: tra spontaneità, critica ai canoni grafici e valore narrativo del segno ruvido.
Dalle zines autoprodotte ai poster pubblici: quando il disegno diventa gesto politico e voce nei luoghi della città.
Un dialogo più personale con Fra!: cosa lo ispira, come lavora, cosa significa oggi “resistere disegnando”.
Spazio aperto a domande e osservazioni dal pubblico, tra riflessioni, aneddoti e scambi fuori dal margine.